ESAÙ CEDE LA PRIMOGENITURA A GIACOBBE

ESAÙ CEDE LA PRIMOGENITURA A GIACOBBE
per una minestra di lenticchie

29Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. 30Disse a Giacobbe: “Lasciami mangiare un p’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito” – Per questo fu chiamato Edom -. 31Giacobbe disse: “Vendimi subito la tua primogenitura”. 32Rispose Esaù: “Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?”. 33Giacobbe allora disse: “Giuramelo subito”. Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. 34Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. (Gen 25,29-34).

Esaù cede la primogenitura al fratello – Cornelis de Wael (1592-1667)

Il secondo nome di Esaù è Edom (אֱדוֹם) che significa rosso, per il colore della minestra rossa di lenticchie che voleva avere dal fratello Giacobbe. Nel brano analizzato precedentemente il rosso era collegato, invece, con il colore del suo pelo (cfr. 25,25).
Giacobbe è pronto ad offrire al fratello Esaù/Edom, affamato, la minestra di lenticchie in cambio della primogenitura (בְּכוֹרָה bekorah).
Il biblista Emanuele Testa, nel suo commentario molto dettagliato sulla Genesi (1974), ha scritto che per gli ebrei la primogenitura era un bene sommamente appetibile e Giacobbe credeva di averne il diritto, in forza dell’oracolo divino che aveva avuto sua madre poco prima che nascesse: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell’altro e il maggiore servirà il più piccolo» (25,23).
Per Giacobbe non c’è al mondo altra ricompensa che gli interessi di più che la cessione, da parte del fratello affamato, della primogenitura, ricca di privilegi sociali e religiosi. Con quel piatto di minestra rossa di lenticchie, tanto bramato da Esaù, Giacobbe si assicura il possesso della primogenitura. Per paura che il fratello debba ripensarci Giacobbe esige immediatamente da lui un giuramento: «Giacobbe allora disse: “Giuramelo subito”. Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe» (25,33).

L’autore sacro reagisce, al comportamento di Esaù, con una nota a margine: «A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura». Gianfranco Ravasi fa notare che ormai è in atto lo scontro tra due culture: la simpatia della Bibbia va a Giacobbe, il pastore intelligente, che darà origine ad Israele, rispetto a Esaù, il cacciatore potente, ma rozzo.

Lorenzo Cortesi

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