TOMMASO D’AQUINO E GLI ANIMALI

TOMMASO D’AQUINO E GLI ANIMALI

i nostri fratelli minori

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Adamo assegna il nome agli animali

In una conferenza tenuta a Sanzeno (Trento) nell’estate del 2007 in occasione del convegno su Santi e animali, il domenicano Bernardino Prella è intervenuto per presentare la riflessione di Tommaso d’Aquino sul mondo animale, così come si evince dalla Summa theologiae. Le considerazioni di Tommaso sono molto vicine al dato biblico e, nello stesso tempo, appaiono molto equilibrate e in linea con la sensibilità odierna.
Mi soffermo solo su due punti conclusivi del lungo intervento di Prella, riprendendo alcuni passaggi particolarmente significativi:

1. Il confronto tra l’uomo e gli animali. Secondo Tommaso gli animali sono capaci di conoscenze complesse, poiché hanno sensi esterni e sensi interni. Mediante i primi sanno cogliere immediatamente ciò che è piacevole e ciò che è dannoso, come facciamo noi. Quando tocchiamo un ferro che scotta ritiriamo immediatamente la mano: ciò non avviene per libera scelta, ma per reazione istintiva. Così fanno anche gli animali. Inoltre, grazie ai sensi interni, gli animali hanno la capacità di ricordare quello che hanno esperimentato.

2. Le emozioni degli animali.
Per Tommaso gli animali hanno, come noi, desideri e speranze. Va detto che la speranza è una passio, cioè il desiderio e la ricerca di un mezzo per superare le difficoltà e raggiungere il bene. La speranza, quindi, non è solo una virtù teologale, ma qualcosa di molto naturale. La speranza è una reazione emozionale, non più ragionevole di quelle che sono le attese degli animali. Anch’essi hanno dei desideri,  conoscono le difficoltà e cercano un modo per superarle.

Da qui Bernardino Prella trae alcune annotazioni molto interessanti.
Egli è dell’avviso che se la speranza non è solo una disposizione umana, ma anche degli animali, bisogna avvicinarsi ad essi con maggiore delicatezza. Dobbiamo saper riconoscere che talvolta il nostro comportamento nei loro confronti produce forme di depressione e di sofferenza. Gli animali sono più deboli degli uomini. Perciò noi siamo chiamati ad essere buoni samaritani nei loro confronti. L’espressione di san Paolo: «portate il peso gli uni degli altri» (Gal 6,2), è indirizzata certamente alle persone, ma in una visione più ampia la possiamo applicare anche agli animali e a tutte le forme vita.

Le considerazioni di Tommaso d’Aquino devono condurci a maturare un grande rispetto verso gli animali, ovvero proteggerli e difenderli, curarli e amarli. Se si tiene presente che la nostra struttura corporea è molto simile a quella degli animali, forse eviteremo di praticare violenze gratuite nei loro confronti. Sono i nostri fratelli minori.

Lorenzo Cortesi

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