ERASMO: COME MUNGERE UN CAPRONE

ERASMO: COME MUNGERE UN CAPRONE
la stoltezza della condotta umana

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Con l’espressione come mungere un caprone gli antichi volevano rimarcare l’assurdità o la stoltezza di un comportamento umano.

Erasmo da Rotterdam in uno dei suoi innumerevoli Adagia ha scritto a questo proposito: «Luciano1, nella Vita di Demonatte2, tra i detti di costui, ch’erano tutti di un certo garbo, ricorda anche questo: “Vedendo che due filosofi, entrambi egualmente ignoranti, discutevano tra di loro e uno poneva domande assurde mentre l’altro rispondeva dicendo cose senza senso, disse: Non vi sembra, forse, amici, che uno di costoro munga un caprone e l’altro gli metta sotto il secchio?”.
L’adagio è attestato da Diogeniano3 in questa forma: “Chi, tra i due, è più stolto, chi munge il caprone o chi gli mette sotto il secchio?”, ossia chi è più stolto tra due che si comportano in maniera egualmente assurda?».

Molto spesso Erasmo (e non solo negli Adagia) prende spunto dal mondo animale per dare forza alle sue argomentazioni.

Lorenzo Cortesi

1. Luciano Samosata, scrittore greco del II sec. d.C., è celebre per i suoi Dialoghi, ai quali si ispirò anche Leopardi nelle Operette morali.
2.Demonatte, filosofo cinico e quasi contemporaneo di Luciano, per un certo periodo ha frequentato la scuola di Epitteto.
3.Diogeniano è stato un grammatico greco del II sec. d.C.

* ** Per quanto riguarda gli Adagia di Erasmo da Rotterdam rimando agli articoli pubblicati sul blog il 19.01.2017 e il 16.05.2017.

 

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