TOMMASO D’AQUINO: SUMMA THEOLOGICA (PROLOGUS)

TOMMASO D’AQUINO: SUMMA THEOLOGICA (PROLOGUS)
propositum nostrae intentionis in hoc opere est,
ea quae ad Christianam religionem pertinent,
eo modo tradere, secundum quod congruit
ad eruditionem incipientium.

Ho qui davanti su due scaffali della mia libreria una trentina di volumi (con testo latino a fronte) della Summa theologica (o theologiae), ritenuta il capolavoro di Tommaso d’Aquino. E mi domando quando mai riuscirò a concludere l’intera lettura dell’opera.

Ma com’è suddivisa la Summa theologica?
Ad un brevissimo prologo fa seguito un’articolazione in tre parti (la seconda parte a sua volta è suddivisa in due sezioni) oltre ad un supplemento.
Ogni parte è divisa in questioni (per un totale di 512).
Le questioni (precedute sempre da un prologo) sono suddivise in articoli (più di 3.000). Ogni singolo articulus inizia con videtur quod (sembra che). Tommaso espone prima di tutto gli argomenti che appaiono contrari alla tesi dell’articolo in questione. Poi introduce alcune argomentazioni a favore della tesi con l’espressione sed contra. Infine con un respondeo dicendum quod, Tommaso risponde secondo il proprio punto di vista alle questioni e offre la soluzione alle obiezioni presentate all’inizio dell’articolo (ad primum ergo dicendum quod).

In questa prima lezione è opportuno partire dalla lettura del prologo che erroneamente molto spesso viene trascurato. In realtà è molto importante perché Tommaso spiega in poche righe lo scopo dell’opera. Egli vuole offrire una sintesi teologica, che sia il più possibile chiara e comprensibile, a coloro che stanno muovendo i primi passi nello studio della sacra dottrina. E citando un versetto della prima lettera di Paolo ai Corinzi, Tommaso paragona la sua Summa non al cibo solido, di cui si nutrono gli adulti (cioè coloro che sono già avviati alle questioni teologiche), ma al latte, l’alimento dei bambini (ovvero di chi che si sta addentrando pian piano nella scienza teologica).

Quia catholicae veritatis doctor non solum provectos debet instruere, sed ad eum pertinet etiam incipientes erudire, secundum illud apostoli I ad Corinth. III, tanquam parvulis in Christo, lac vobis potum dedi, non escam; propositum nostrae intentionis in hoc opere est, ea quae ad Christianam religionem pertinent, eo modo tradere, secundum quod congruit ad eruditionem incipientium. Consideravimus namque huius doctrinae novitios, in his quae a diversis conscripta sunt, plurimum impediri, partim quidem propter multiplicationem inutilium quaestionum, articulorum et argumentorum; partim etiam quia ea quae sunt necessaria talibus ad sciendum, non traduntur secundum ordinem disciplinae, sed secundum quod requirebat librorum expositio, vel secundum quod se praebebat occasio disputandi; partim quidem quia eorundem frequens repetitio et fastidium et confusionem generabat in animis auditorum. Haec igitur et alia huiusmodi evitare studentes, tentabimus, cum confidentia divini auxilii, ea quae ad sacram doctrinam pertinent, breviter ac dilucide prosequi, secundum quod materia patietur.Poiché il dottore della verità cattolica deve istruire non solo gli iniziati, ma gli tocca anche insegnare ai principianti, secondo il detto dell’Apostolo: «come a neonati in Cristo, vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido» (cf. 1 Cor 3, 1-2); l’intento che ci proponiamo in questa opera è di esporre ciò che concerne la religione cristiana nel modo più confacente alla formazione dei principianti. Abbiamo infatti notato che i novizi di questa dottrina trovano grande ostacolo negli scritti di vari autori: in parte per la moltiplicazione di questioni, articoli e argomenti inutili; in parte anche perché le cose, che costoro devono necessariamente imparare, non sono trasmesse secondo l’ordine della disciplina, ma come richiedeva la spiegazione di libri o secondo come si presentava l’occasione della disputa; in parte anche perché la frequente ripetizione delle stesse cose generava fastidio e confusione negli animi degli uditori. Cercando quindi di evitare tutto questo, cercheremo, confidando nell’aiuto divino, di esporre la sacra dottrina con la maggiore brevità e chiarezza, consentita da tale materia.

Nell’intento di Tommaso doveva trattarsi di una Summa (proprio come dice il titolo), dove tutta la teologia sarebbe stata presentata brevemente e sinteticamente, ma in realtà ne uscito un trattato gigantesco. La chiarezza, che Tommaso si era proposto nel prologo, è stata comunque salvaguardata.

Lorenzo Cortesi

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