INIZIO DEL VANGELO SECONDO MARCO

INIZIO DEL VANGELO SECONDO MARCO
un versetto introduttivo che dà il titolo all’opera 

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Marco Evangelista – Emmanuel Tzanes (1657)

Il Vangelo secondo Marco apre in un modo alquanto singolare: «Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio». Questa frase di apertura potrebbe essere il titolo del libro. La denominazione Vangelo non né di Marco né degli altri evangelisti, ma è successiva di parecchi decenni. Il libro di Marco come molti testi antichi non aveva un suo titolo originario. Talvolta i documenti antichi privi di titolo vengono classificati e schedati con le prima parole del testo. Ancora oggi le encicliche pontificie, scritte rigorosamente in latino (fatto eccezione per le ultime di papa Francesco), non hanno un titolo. Le prime due parole dell’enciclica fanno da titolo. Se le cose stanno così potremmo decidere di affidare al libro di Marco proprio questo titolo: «Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio».

I titoli dei libri e degli articoli di giornale solitamente vengono preparati dalla redazione secondo due criteri. Alcuni titoli sono ad effetto, cioè provocatori, in modo da suscitare la curiosità del lettore e invogliarlo a leggere il testo. Altre volte i titoli sono riassuntivi di quello che si trova presente nell’opera. In questo caso il titolo dice già tutto in modo molto sintetico.
Ebbene, il primo versetto del Vangelo secondo Marco lo considero un titolo di questo genere, cioè un titolo riassuntivo. Marco si è proposto di dimostrare che il Vangelo, cioè la lieta notizia, è opera di Gesù, che è il Cristo e il Figlio di Dio.

Ma la rivelazione è graduale. Il Vangelo secondo Marco è solo un libriccino di sedici capitoli per un totale di 661 versetti, però è sufficiente per aiutare il lettore a scoprire l’identità di Gesù. Esattamente a metà del Vangelo, nel capitolo VIII si giunge allo scoperta della prima parte del titolo. Alla domanda di Gesù: «“E voi chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”» (8,29).
La seconda parte del titolo, invece, ci porta quasi al termine del Vangelo, nel momento della crocifissione: «Il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”». Solo alla fine, quando tutto è ormai compiuto, il lettore pervenire alla seconda parte del titolo.
Nel Vangelo secondo Marco, mai nessuno prima del centurione pagano ha detto che Gesù è Figlio di Dio, eccetto i demoni (ma su questo punto aprirò un altro capitolo). Solo dopo la sua morte, Gesù è riconosciuto Figlio di Dio. E riflettere che sia proprio un pagano a scoprire l’identità divina di Gesù.

Una precisazione: ho sempre parlato di Vangelo secondo Marco e non di Vangelo di Marco, perché effettivamente il Vangelo non di Marco, ma è di Gesù.

Lorenzo Cortesi

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