LA NASCITA DI ISACCO

LA NASCITA DI ISACCO
un sorriso ha fatto per me Elohim

1Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. 2Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. 4Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato. 5Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco. 6Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!». 7Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!». (Gen 21,1-7).

La circoncisione di Isacco – Pentateuco di Regensburg (sec. XIII) – Israel Museum, Gerusalemme

Finalmente si compì la promessa divina e Sara generò ad Abramo un figlio, Isacco. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare il nome Isacco (יִצְחָק Yitshāq) rimanda al verbo צְחַק (tsahāq) che significa ridere. Isacco, perciò, è Egli ride o Egli riderà.
Al riso incredulo di Abramo (cfr. 17,17) e di Sara (cfr. 18,12-25) subentra il riso di Dio, cioè Isacco: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio». Emanuele Testa ha tradotto letteralmente: «Un sorriso ha fatto per me Elohim!», rispettando il testo originale: צְחֹ֕ק עָ֥שָׂה לִ֖י אֱלֹהִ֑ים (sehōq āsāh lî Elohim).
Nella pericope viene ribadito che Abramo aveva cent’anni (v. 5). E Sara? Precedentemente s’era detto che Sara aveva 90 anni (cfr. 17,17).

Claus Schedl (1914-1986) in Storia del Vecchio Testamento (opera in quattro volumi) ha scritto, riguardo alla nascita di Isacco, che si tratta si un’inaudita novità, che non può venire se non da Dio: una donna sterile e avanti negli anni ha dato alla luce un figlio. È Dio che ha fatto uno scherzo a Sara.

Gianfranco Ravasi ha sottolineato che Isacco è, perciò, espressione del sorriso del Signore che ha mantenuto e attuato la sua promessa. La scena si popola allora di grida di gioia, di risate allegre, di festa, proprio come avveniva all’interno delle tribù e delle famiglie quando nasceva l’erede. Questo brano rappresenta un punto d’arrivo dopo la lunga storia della sterilità e della promessa. Ma, come vedremo nel capitolo XXII, non è un punto definitivo. La fede comprende ancora una tappa oscura e ardua: Dio metterà alla prova Abramo, chiedendo di sacrificargli suo figlio.

Otto giorni dopo la nascita, Isacco venne circonciso, secondo il comando di Dio (cfr. 17,12). Il rito della circoncisione rivestiva un profondo significato religioso: era il segno dell’alleanza. Nel discorso di Stefano riportato nel libro degli Atti degli Apostoli si legge: «E [Dio] gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno» (At 7,8).

Lorenzo Cortesi

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