LA DONNA CANANEA: MI ACCONTENTO DELLE BRICIOLE

LA DONNA CANANEA:  MI ACCONTENTO DELLE BRICIOLE

In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare:
«Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono:
«Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!».
Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».
«È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole
che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede!
Avvenga per te come desideri».
E da quell’istante sua figlia fu guarita.
(Mt 15,21-28)  

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Mattia Preti – Gesù e la Cananea – 1656

Che cosa sia disposto a fare un padre o una madre per la guarigione del proprio figlio o della propria figlia ce lo spiega molto bene il brano di Vangelo di questa domenica. Si racconta di una donna straniera, una cananea, che ha sentito parlare di Gesù e si mette coraggiosamente alla ricerca di lui. Forse per la donna si tratta dell’ultima opportunità: ha già consultato i medici, ma senza risultato.

La donna cananea è disposta a tutto. All’inizio è perfino arrabbiata e grida tutta la sua indignazione. Poi si umilia, buttandosi ai piedi di Gesù. Non chiede di sedere a tavola con i commensali, si accontenta delle briciole, che sono sufficienti a ridare la salute alla sua bambina. Ed è proprio a questo punto che avviene la guarigione. Ma non è Gesù che guarisca la bambina. Gesù non la vede neppure e tanto meno le impone le mani, come spesso avviene nel Vangelo. Qui, no! Qui è la fede della madre che produce la guarigione della figlia. Gesù si limita a constatarne l’avvenuta guarigione: «Avvenga per te come desideri».

Questo racconto ci fa capire che c’è dentro di noi qualcosa che tutti possiamo fare. Se vogliamo star bene dobbiamo partire da noi stessi. Smettiamola di cercare all’esterno il coraggio di scegliere e la forza di vivere. Liberiamoci dalle spalliere degli altri su cui ci appoggiamo per trovare conforto, per mendicare coraggio. È solo la forza che viene dall’interno di noi che ci qualifica come persone adulte e ci permette di affrontare le difficoltà quotidiane. L’energia dobbiamo trovarla dentro noi stessi. E talvolta basta poco, bastono le briciole… E quando uno sa affrontare gli scogli della vita, partendo da se stesso, allora avviene la guarigione. Per questo prima della guarigione della bambina, Gesù constata l’avvenuta guarigione interiore della donna. E la guarigione interiore della madre è di gran lunga superiore rispetto alla guarigione della figlia: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Lorenzo Cortesi

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