NIETZSCHE: UMANO, TROPPO UMANO

NIETZSCHE: UMANO, TROPPO UMANO
lo smascheramento della ragione

nietzsche-3

Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister) è un’opera che Nietzsche ha dedicato a Voltaire. Scritto in forma aforistica il libro è stato pubblicato in due parti: la prima nel 1878 e la seconda nel 1879. Il testo appartiene alla fase illuministica della filosofia di Nietzsche, detta anche filosofia del mattino. È la fase dello smascheramento: la ragione ha il compito di smascherare i suoi prodotti (morale, metafisica, religione, arte, ecc) e alla fine smascherare se stessa.
Questa fase iniziale della filosofia di Nietzsche è detta illuministica, perché al centro viene posta la ragione. Ma la ragione non viene esaltata (come nell’Illuminismo), bensì smascherata. Lo smascheramento della ragione, ovvero dell’apollineo, e dei suoi prodotti, avviene per opera della ragione stessa. Lo smascheramento è reso anche con l’espressione analisi «chimica delle idee e dei sentimenti morali, religiosi ed estetici». Si tratta di scoprire gli ingredienti che compongono la morale, la metafisica, l’arte e la religione. Nietzsche dimostra che il materiale di cui sono composti morale, metafisica, arte e religione sono «materiali bassi e spregevoli, cioè impulsi e interessi egoistici».

1. L’azione morale, ad esempio, come la rinuncia al piacere, alla vanità e all’orgoglio è una forma di piacere, di vanità e di orgoglio. Il moralista e l’asceta ingigantiscono il nemico contro cui vogliono combattere, perché più grande è il nemico e più grande sarà la vittoria riportata su di lui. Il moralista e l’asceta bollano la sensualità, ad esempio, come una grande tentazione contro cui stare in guardia e lottare, rinunciando alle sue lusinghe. Ma la compiacenza di non essere caduti nel laccio della sensualità non è forse una forma di vanità e di orgoglio? Dunque il moralista e l’asceta non sono altro che ipocriti. La radice della moralità è il piacere. La morale è in se stessa contraddittoria.

2. La metafisica ha sempre cercato punti fermi per dare un senso alla vita dell’uomo. L’idea di sostanza, ad esempio, viene incontro al bisogno dell’uomo di trovare un fondamento, una sicurezza, un punto fermo che regga tutto e spieghi tutto. Ma l’idea di sostanza non è altro che un’illusione. La stessa cosa vale per l’idea di libertà con la quale il metafisico pensa di distinguersi dagli animali e da tutto l’ordinamento naturale. In realtà secondo Nietzsche nessuno è libero, ma se nessuno è libero, nessuno è responsabile.

3. La religione è estremamente pericolosa perché quando non riesce a combattere la causa del male cambia il significato dell’effetto. All’uomo innocente che soffre e non trova ragione della sua condizione la religione dice: Dio ama chi castiga e chi soffre.

4. L’arte non è altro che il prodotto di un artigiano che, avendo imparato bene il suo mestiere, si fa passare come artista. Il popolo divinizza gli artisti per evitare la fatica del confronto e superare il tormento dell’invidia. L’arte è la meno pericolosa tra le produzioni della ragione, perché è caratterizzata dalla consapevolezza di essere una maschera.

Alla fine Nietzsche smaschera anche la ragione. Essa ha creato un cerchio attorno a sé, escludendo definitivamente l’irrazionale, l’istinto, il dionisiaco. Questo cerchio è certamente un baluardo, ma in quanto cerchio esso è anche un limite. L’uomo ha bisogno altresì dell’illogicità: «Tra le cose che possono portare un pensatore alla disperazione è riconoscere che l’uomo ha bisogno dell’illogicità, e che dall’illogicità nascono molte cose buone» (Zu den Dingen, welche einen Denker in Verzweiflung bringen können, gehört die Erkenntnis, daß das Unlogische für den Menschen nötig ist, und daß aus dem Unlogischen vieles Gute entsteht).

Questa prima fase del pensiero nietzschiano è detta anche filosofia del mattino. Altre opere che oltre ad Umano, troppo umano si collocano in questa fase sono: Aurora e La gaia scienza.

Lorenzo Cortesi

Lascia un commento