ORIGENE: SULLA PREGHIERA

ORIGENE: SULLA PREGHIERA

vivi considerando tutta la tua vita
come una sola grande preghiera

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Come si può leggere nelle prime pagine, Origene ha indirizzato il suo scritto Sulla preghiera all’amico Ambrogio, diacono di Cesarea, e a Taziana (probabilmente moglie di Ambrogio). Si tratta in assoluto del primo trattato sulla preghiera in lingua greca.
Nella prima parte dell’opera Origene parla della preghiera in generale, nella seconda parte si sofferma sull’analisi della preghiera per eccellenza, ovvero il Padre nostro. Nei capitoli conclusivi Origene tratta della disposizione dell’animo alla preghiera, del luogo in cui si deve svolgere la preghiera, dell’orientazione nella preghiera e della classificazione della preghiera.

Secondo Origene tutte le preghiere devono essere rivolte solo a Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo, mai direttamente al Figlio e – sottinteso – tanto meno alla Madonna e ai Santi.
La preghiera per la religione è quello che il respiro è per la vita e il pensiero per la filosofia.
Il Padre nostro è la forma di preghiera più elevata perché contiene in sé tutti i tipi di preghiera: lode, adorazione, supplica, domanda, richiesta di perdono, abbandono.

Nell’opera Περὶ ἀρχὣν (I principi) Origene ha scritto: «Vivi considerando tutta la tua vita come una sola grande preghiera». Tale espressione potrebbe ben sintetizzare l’obiettivo che Origene si è proposto con il suo trattato Sulla preghiera: la preghiera non costituisce solo un ritaglio di tempo della giornata da dedicare a Dio. Tutta l’esistenza umana dovrebbe essere considerata un’unica ed ininterrotta preghiera. Sembra di sentire l’eco di San Paolo che diceva ai Tessalonicesi: «Pregate incessantemente» (1Ts 5,17); e ai Colossesi: «Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie» (Col 4,2).

Il testo Sulla preghiera di Origene lo si può ritrova integralmente on line. A chi preferisce il cartaceo suggerisco l’edizione italiana curata da Giuseppe Del Ton presso la Città Nuova Editrice, Roma, 1974. Il testo completo si trova in un codice del XIV secolo custodito a Cambridge (Codex Cantabrig. Coll. Sanctae Trinitatis, saec. XIV).

Lorenzo Cortesi

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