NIETZSCHE INTERPRETE DI SOCRATE

NIETZSCHE INTERPRETE DI SOCRATE
Socrate mi è talmente vicino
che devo sempre combattere contro di lui

In epoca moderna l’acerrimo nemico di Socrate è stato Nietzsche. Basterebbe rileggere La nascita della tragedia, la prima grande opera del giovane Nietzsche, per sottolineare le critiche feroci inviate all’indirizzo di Socrate. La filosofia, intesa come trionfo dell’apollineo a discapito del dionisiaco, è iniziata con Socrate ed è continuata in tutta la storia dell’Occidente. In tal senso la responsabilità di Socrate è molto grave, perché avvolto dal manto protettivo del logos l’uomo ha perso il contatto con l’irrazionale.

Socrate è stato il primo uomo a credere in una illimitata potenza della ragione e grazie ad essa ha coltivato la convinzione di poter arrivare alle radici più profonde dell’essere. È stato questo ottimismo socratico, che insinuandosi nello spirito della tragedia classica, ne ha generato la fine. È grande solo ciò che rispetta i parametri della logica, è giusto solo ciò che è razionale, è bello solo ciò che è intelligibile.

Nietzsche sostiene che Socrate sia stato un cattivo spettatore, perché andava a teatro, ma «non riusciva a capire la tragedia antica e perciò la disprezzava; in alleanza con lui Euripide osò farsi araldo d’una nuova creazione artistica». Se l’arte di Euripide, il meno tragico dei tragici, «distrugge la tragedia antica, il socratismo estetico ne è stato il veleno mortale».
L’influsso negativo di Socrate si è esteso «sulla posterità, come l’ombra s’estende via via che il sole tramonta, e che da questo momento essa ci costringe continuamente a creare una nuova arte – e in verità un’arte in un senso metafisico, in un senso più ampio e più profondo – e che tale influenza, essendo senza termine nel tempo, garantisce che senza termine sia anche l’arte».

E ancora: «Ci si renda conto che dopo Socrate, il mistagogo della scienza, le scuole filosofiche si susseguirono l’una all’altra come le onde, che dopo di lui un’universale brama di sapere si distese su tutte le più lontane parti del mondo incivilito, divenne il vero compito di tutti gli uomini ben dotati e assurse a un livello da cui poi non è mai del tutto discesa; ci si renda conto che con questa universalità venne tesa una rete di pensiero, patrimonio comune, che abbraccia tutta la terra, ed anzi intende includere nelle sue leggi un intero sistema solare; e allora, contemplando inoltre la meravigliosa altezza della piramide della scienza moderna, non ci si potrà rifiutare dal riconoscere in Socrate il solo punto di partenza e il cardine della così detta storia universale».

Socrate è presentato da Nietzsche come il progenitore e il prototipo di tutto quanto l’apollineo, fino ad oggi, ha generato: «Tutto il nostro mondo attuale è impigliato nella rete della nostra cultura alessandrina e riconosce come ideale l’uomo teoretico che, armato delle supreme forze della conoscenza, lavora al servizio della scienza: il suo progenitore e il suo prototipo è Socrate. Tutti i nostri mezzi educativi hanno alla loro origine davanti agli occhi questo ideale: ogni altra esistenza ha dovuto faticosamente lottare per ottenere una posizione subalterna, un’esistenza tollerata, ma senza un fine giustificato».
Da quando Socrate è entrato in scena «con la sua fede nella perscrutabilità della natura e nella forza salvifica universale del sapere», ha inferto un duro colpo al dionisiaco, ma censurandolo ha costruito una visione estremamente parziale del mondo.
Contro l’impostazione socratica, Nietzsche ha cercato di restaurare «la considerazione tragica del mondo», dove l’apollineo e il dionisiaco si ritrovano dialetticamente presenti.

L’antagonismo ininterrotto di Nietzsche nei confronti di Socrate lo si percepisce in maniera limpida in una frase riportata in Frammenti postumi: «Socrate mi è talmente vicino che devo sempre combattere contro di lui».

Lorenzo Cortesi

P. S. Per La nascita della tragedia di Nietzsche rinvio a https://blogphilosophica.wordpress.com/2018/02/17/nietzsche-la-nascita-della-tragedia/

Un commento

Lascia un commento