GUIDA ALL’ALFABETO EBRAICO – BIBLICO (XI)

GUIDA ALL’ALFABETO EBRAICO – BIBLICO (XI)
kaph

La consonante kaph è l’undicesima lettera dell’alfabeto ebraico e il suo valore numerico corrisponde a 20.
La kaph si può trovare scritta in tre modi: כּ con il puntino oppure כ senza il puntino in mezzo e in una maniera un po’ differente ך quando si trova in finale di parola. Il cosiddetto puntino è il dagesh: abbiamo già studiato tre lettere che possiedono questa peculiarità, cioè beth, ghimel, daleth; ed è così anche per il pe e il tau, che prenderemo in considerazione più avanti.
La pronuncia della kaph è pressoché identica, senza il puntino è leggermente più aspirata. Si potrebbe fare un confronto con la lingua greca: con il dagesh abbiamo un suono simile a κ (kappa) e senza il dagesh un suono simile a χ (chi).

Il termine כף (kaph) significa mano o palmo della mano, come lascia intuire l’icona stessa della lettera.


La cerimonia di הַבְדָּלָה (Havdalah), con la quale termina la preghiera dello ‏ ‏שַׁבָּת‎ (Shabbath, Sabato), cioè del riposo, per il passaggio al giorno lavorativo, prevede il rito della mano che si apre e si chiude davanti alla fiamma di un cero: la mano aperta è simbolo dello Shabbath, mentre la mano chiusa a pugno significa il ritorno alle occupazioni quotidiane. Havdalah significa separazione, ovvero spartiacque tra la fine del giorno del riposo sabbatico e l’inizio delle attività.

Lorenzo Cortesi

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