GUIDA ALL’ALFABETO EBRAICO – BIBLICO (XIV)

GUIDA ALL’ALFABETO EBRAICO – BIBLICO (XIV)
nun

Anche la lettera nun, che corrisponde alla nostra n, si presta a una duplice trascrizione segnica: normalmente si scrive נ , ma quando è in finale di parola assume quest’altra forma ן.
Il corrispettivo numerico della consonante nun è 50.

Rabbi Aqiva, giustiziato dai romani nel 137 d.C., considerato il fondatore dell’ebraismo rabbinico e definito nel Talmud il capo di tutti i saggi, a proposito della consonante נ ha detto: «Con questa lettera fu creata l’anima delle creature, la loro neshamah, che a volte sta coricata e a volte sta ritta».
Neshamah (נְשָׁמָה) è l’alito, il respiro, la coscienza, l’essere vivente.
È una parola che ha la radice comune con nephesh (נֶ֫פֶשׁ‎) che significa anima, principio di vita. Il termine corrisponde alla ψῡχή dei greci.
Perciò la consonante נ i quanto collegata a neshamah (נְשָׁמָה), come ha affermato Rabbi Aqiba, è simbolo di fertilità e di vita.
Va rimarcata anche la correlazione che c’è tra nephesh (נֶ֫פֶשׁ‎) e ruach (רוּחַ) cioè spirito, ma anche vento, aria, soffio, respiro. Ruach corrisponde al termine greco πνεῦμα.

Lorenzo Cortesi

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