HADOT: LA CITTADELLA INTERIORE

HADOT: LA CITTADELLA INTERIORE
Introduzione ai Pensieri
di Marco Aurelio

Segnalo la splendida opera di Pierre Hadot, La citadelle intérieure. Introduction aux Pensées de Marc Aurèle), pubblicata nel 1992 e più volte edita in italiano con il titolo La cittadella interiore. Introduzione ai Pensieri di Marco Aurelio, con la presentazione di Giovanni Reale, ed. Vita e Pensiero, pp. 327.

Con i Pensieri Marco Aurelio ha voluto costruire dentro di sé una cittadella inaccessibile ai tormenti delle passioni. Ma questa cittadella, regno dell’atarassia, cioè dell’imperturbabilità, non è la torre d’avorio dell’egoismo o peggio ancora, del totale disinteresse dei problemi del mondo; è piuttosto il luogo elevato, che consente di avere l’accesso a un immenso campo visivo. E da là riflettere, elaborare ed agire.
La cittadella interiore è una metafora dello stesso Marco Aurelio e corrisponde al principio egemonico dell’essere umano (VIII, 48):

Μέμνησο ὅτι ἀκαταμάχητον γίνεται τὸ ἡγεμονικόν, ὅταν εἰςἑαυτὸ συστραφὲν ἀρκεσθῇ ἑαυτῷ, μὴ ποιοῦν τι ὃ μὴ θέλει, κἂνἀλόγως παρατάξηται. τί οὖν, ὅταν καὶ μετὰ λόγου καὶ περιεσκεμμένως κρίνῃ περί τινος; διὰ τοῦτο ἀκρόπολίς ἐστιν ἡ ἐλευθέραπαθῶν διάνοια˙ οὐδὲν γὰρ ὀχυρώτερον ἔχει ἄνθρωπος, ἐφ ὃκαταφυγὼν ἀνάλωτος λοιπὸν ἂν εἴη. ὁ μὲν οὖν μὴ ἑωρακὼςτοῦτο ἀμαθής, ὁ δὲ ἑωρακὼς καὶ μὴ καταφεύγων ἀτυχής.
Ricordati che il principio direttivo diviene invincibile quando, raccolto in se stesso, si contenta di non fare ciò che non vuole, anche se questa resistenza è irrazionale. E che dire, poi, quando giudica con razionalità e ponderazione? Ecco perché l’intelligenza libera da passioni è una cittadella. L’uomo, infatti, non ha nulla di più saldo in cui rifugiarsi ed essere per sempre in una posizione inespugnabile.

Pensieri sono il libro di un uomo d’azione, che cerca la serenità, quale condizione indispensabile dell’efficienza delle proprie operazioni. L’agire umano ha un valore profondo e duraturo solo se si inserisce nella prospettiva del Tutto dell’Universo e della comunità di tutti gli uomini. Ma un tale atteggiamento non è altro che quello dello stoicismo, nella forma in cui Epitteto lo ha trasmesso a Marco Aurelio. Quando l’imperatore – come si legge nei Pensieri – si sforza di praticare tre discipline fondamentali: vedere la realtà così com’è, liberandosi da ogni pregiudizio emotivo, accettare amorevolmente gli eventi come risultano dal corso generale della natura, agire al servizio della comunità umana, non fa altro che esercitarsi nelle tre parti della filosofia come le aveva già definite Epitteto. I Pensieri sono organizzati proprio attorno a questo schema ternario, che può essere ulteriormente schematizzato in questo modo:
1. Il rapporto tra l’individuo e il proprio destino.
2. Il rapporto tra l’individuo e il corso della natura.
3. Il rapporto tra l’individuo e gli altri uomini.

Giovanni Reale nella presentazione dell’opera di Hadot ha scritto: «Fra le molte opere che ho letto su Marco Aurelio nella stesura della mia Storia della filosofia antica, questa di Hadot mi sembra essere la più toccante e stimolante, oltre che la più dettagliata e ben documentata».
L’opera di Pierre Hadot non è solo un’introduzione ai Pensieri de Marco Aurelio; essa può essere letta in un certo senso come un’introduzione allo stoicismo antico.

Lorenzo Cortesi

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