IL PROBLEMA DELLA CONDANNA A MORTE DI GESÙ

IL PROBLEMA DELLA CONDANNA A MORTE DI GESÙ

il dato storico e il dato teologico

Andrea del castagno
Crocifissione – Andrea del Castagno (1423-1457)

In forza di quali leggi, vigenti in Palestina 2000 anni fa, Gesù fu condannato a morte? E chi lo condannò? I Vangeli sono concordi nel sottolineare che si trattò di una collaborazione tra il sinedrio (cioè l’organo preposto ad emanare le leggi e ad amministrare la giustizia) e l’autorità romana, che in quel momento era personificata da Ponzio Pilato. Ma chi ha avuto il peso maggiore?
Il sinedrio poteva emettere sentenze capitali, ma per essere eseguite necessitavano dell’assenso dell’autorità romana. L’ultima parola, quella decisiva, spettava al procuratore romano.
Il tipo di esecuzione capitale dimostra in modo inequivocabile che Gesù fu condannato a morte  dall’autorità romana, perché la crocifissione non era un metodo praticato dagli ebrei. Inoltre i processi capitali a Gerusalemme si svolgevano sempre davanti al tribunale del procuratore romano, quando questi si trovava in città. Gesù quindi non solo fu giustiziato alla maniera romana, ma anche condannato da romani.

Ma perché Gesù fu condannato? Qual è l’accusa con la quale gli ebrei consegnarono Gesù all’autorità romana? Deve essersi trattato di un’accusa di carattere politico, perché i romani non si interessavano di questioni religiose. Come prova di questa affermazione non ci si deve affidare all’iscrizione che troviamo sopra la croce, cioè l’INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum), che secondo i Vangeli era stata redatta in tre lingue (ebraico, greco e romano). Contrariamente a quanto si sostiene talvolta, le scritte poste sopra il capo del condannato non erano una consuetudine romana.

Secondo i biblisti Hans Conzelmann e Andreas Lindemann, autori di un’ottima Guida allo studio del Nuovo Testamento, la questione continuamente dibattuta su chi sia il colpevole della morte di Gesù è storicamente assurda e teologicamente riprovevole. Non si possono mescolare il dato storico e il dato teologico. Il dato storico è chiaro: un uomo politicamente sospetto fu giustiziato dai romani a Gerusalemme con la collaborazione degli ambienti giudaici. Il dato teologico dice: Gesù ha dovuto morire come figlio di Dio. Non si possono mettere queste due affermazioni sullo stesso piano.

Lorenzo Cortesi

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